Mano robotica permanente
La mano robotica
Il mondo della tecnologia, unito a quello della medicina sta facendo passi da gigante e la mano robotica ne è un esempio lampante.
Il progetto è di chiara matrice italiana, nonostante parta da un progetto europeo denominato DeTop.
La prima mano robotica permanente al mondo è stata impiantata sul braccio di una donna di 45 anni. L’ operazione si è svolta in Svezia. Il progetto è stato curato da Christian Cipriani dell’ Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Prima mano robotica permanente
Questa prima mano robotica permanente non restituirà solo la possibilità di afferrare gli oggetti ma andrà a sostituire per filo e per segno l’ arto mancante. Questa mano robotica permanente riuscirà a donare al ricevente, anche la sensazione del tatto. Tutti i movimenti della mano saranno possibili grazie agli impulsi che la mano robotica permanente riceverà dal cervello.
Questa innovazione sarebbe una rivoluzione perché darebbe il la a tutta una serie di possibili sviluppi.
Ad esempio, riuscendo a veicolare gli impulsi del cervello, potrebbe essere l’inizio di una tecnologia che può dare una speranza a persone affette da paralisi? Lo scopriremo solo in futuro, ma questo futuro oramai non sembra cosi lontano.
Adesso andiamo a vedere più nello specifico il funzionamento di questo rivoluzionario arto meccanico.
Mano robotica permanente, il funzionamento
In poche parole, questa mano robotica permanente, consente a tutte quelle persone che avranno la fortuna di poterla avere, di tornare ad avere il completo controllo della propria mano. Per rendere possibile questo miracolo, verranno impiantati 2 elettrodi nelle ossa dell’ avambraccio.
Questi elettrodi saranno collegati alla mano robotica che riceverà le informazioni direttamente dal cervello grazie agli elettrodi che trasmetteranno le informazioni dal cervello alla mano. Per rendere possibile questa comunicazione, sono stati impiantati 16 ulteriori elettrodi all’ interno dei muscoli residui intorno all’ arto mancante. Il cuore di questa mano robotica è un processore posizionato all’ altezza del polso.
La donna sta facendo riabilitazione e nell’ arco di poche settimane potrà tornare a casa e utilizzare la nuova mano con la sensibilità di un arto reale.
Conclusioni
La mano robotica permanente è stata realizzata interamente in Italia, mentre l’ impianto è stato realizzato in Svezia, grazie all’ azienda Integrum, coordinata da Max Ortiz Catalan, in collaborazione con la Chalmers University of Technology .
Innovazioni come la mano robotica o come lo stampaggio in 3D di organi interni andranno con tutta probabilità a cambiare il mondo della medicina per sempre.
Il coinvolgimento italiano in questa come in moltissime altre innovazioni è una testimonianza tangibile di come, nonostante la crisi, l’Italia è ancora tecnologicamente all’ avanguardia. Oltre alla crisi, anche la fuga dei cervelli all’ estero sta minando in parte la nostra competitività.
Speriamo quindi che il Governo riesca ad invertire questa negativa tendenza.
Nel mentre stiamo contribuendo anche a formare tecnologicamente altre nazioni, basta farsi una passeggiata al Polimi di Milano per rendersi conto del mare di persone che dall’ estero viene a formarsi in Italia.
Emilio Brocanelli