Immuni, l’applicazione che traccia i contagi
La tecnologia è stata una grande protagonista durante il lockdown, attraverso la didattica a distanza e varie soluzioni adottate per lo smart working. Incontrare colleghi, amici e parenti su piattaforme di video chat è diventato per molti la norma, così come fare i propri acquisti online. La tecnologia ha cambiato le abitudini di moltissime persone durante la pandemia, e sarà una notevole protagonista anche durante la cosiddetta fase due, ovvero quella di una graduale ripartenza, con la relativa ripresa delle varie attività.
Nella fase 2 il coronavirus non sarà ancora stato sconfitto, sarà quindi molto importante tenere alta la guardia e dotarsi di strumenti che ci aiutino a monitorare la situazione, sapendo ad esempio se siamo potenzialmente entrati in contatto con persone infette.
Per tracciare i contagi sono state progettate e realizzate varie app, in Italia è senza dubbio Immuni la più nota, applicazione che è stata scelta dal nostro governo per tenere sotto controllo la curva dei contagi di Covid-19. Il suo utilizzo sarà su base volontaria, ma come hanno più volte ribadito i suoi stessi realizzatori, più persone la useranno e migliore sarà la sua efficacia, visto che potrà contare su un maggior numero di dati raccolti.
A realizzare l’app Immuni è stata la società milanese Bending Spoons, con il contributo di numerosi ricercatori, sviluppatori e startupper italiani. L’app raccoglierà informazioni sugli spostamenti dei device su cui è installata e permetterà, attraverso il bluetooth di rilevare altri dispositivi nelle vicinanze e di avvisare gli utenti quando si trovano vicini a persone che sono state esposte al virus. Naturalmente bisognerà avere il consenso dei soggetti positivi al Covid-19, per poter tracciare efficacemente le persone con cui sono entrati in contatto.
App Immuni e dubbi sulla privacy
L’App Immuni sta facendo molto discutere e questo era decisamente prevedibile. La privacy è un tema sempre molto spinoso e quando si parla di dati sanitari lo diventa se possibile ancora di più. Ci sono poi i soliti complottisti che ritengono che quest’app serva per tracciare i movimenti delle persone, limitandone quindi la libertà anche dopo la quarantena.
Ci sono alcuni elementi molto importanti sui quali fare subito chiarezza. Per prima cosa, l’utilizzo dell’app non è obbligatorio, solo chi la riterrà utile potrà scaricarla gratuitamente sul proprio dispositivo e utilizzarla. Sarà anche possibile bloccarne l’utilizzo o disinstallarla in ogni momento. Gli utenti che decidono liberamente di usare l’app potranno comunicare, in modo del tutto anonimo, se hanno sintomi riconducibili al Covid-19, come tosse, perdita del gusto o dell’olfatto o febbre.
L’app integra anche una sorta di diario clinico personale attraverso il quale monitorare i propri sintomi e la loro evoluzione nel corso del tempo. Per quanto riguarda la conservazione dei dati, l’app permette di limitarla al telefono o di effettuare un salvataggio, raccogliendo comunque i dati in forma anonima, su un server centrale. La scelta su quale opzione adottare verrà fatta dal governo, ma in ogni caso sarà sempre rispettosa della privacy degli utilizzatori dell’applicazione
Infine, bisogna precisare che l’App Immuni è uno strumento che potrà rivelarsi utile, ma solo se usato in sinergia con altri, tra i quali spicca senza dubbio la diffusione di test, come quelli sierologici, da affiancare ai classici tamponi. Il coronavirus sarà un nemico con il quale dovremo imparare a convivere, anche se non ci costringerà più a rimanere a casa, senza dubbio impatterà sulle nostre abitudini, ancora per parecchio tempo.