Gli usi più frequenti di una VPN
Quando si parla di VPN spesso si pensa a qualche diavoleria riservata a “smanettoni” del web o comunque a qualcosa di molto complicato per un utente medio.
Nulla di tutto ciò: utilizzare una VPN non richiede nessuna conoscenza specifica ma è opportuno conoscere in partenza quali sono i vantaggi principali derivanti da questo particolare tipo di connessione. E, sottolineiamolo subito, il principale è relativo alla sicurezza e alla privacy.
Capire cos’è una VPN
Non ci dilungheremo su questo punto, visto che ci concentreremo sugli usi più frequenti di una VPN. In linea generale possiamo affermare che una VPN è un sistema di connessione crittografato, una sorta di rete LAN su scala globale che riesce a sfruttare le connessioni tra i nodi (gli utenti) della stessa.
Il punto principale è che si tratta di un sistema di telecomunicazioni “privato”, esattamente come accade all’interno di un’azienda coi computer connessi tra di loro. Il nostro traffico (con relativi pacchetti dati che mandiamo in ogni istante quando siamo sul web) viene incanalato in un tunnel virtuale che li rende inaccessibili e che usa un livello di cifratura particolarmente complesso.
Perché usare una VPN?
Quest’ultimo punto è quello cruciale: riuscire a proteggere i nostri dati ed essere al riparo da eventuali malintenzionati può essere considerato come l’obiettivo principale di chi fa uso di una rete VPN. È un dettaglio, tra l’altro, da tenere in enorme considerazione da chi è solito usare connessioni Wi-Fi pubbliche: basti pensare al fenomeno dello sniffing che colpisce particolarmente proprio questa tipologia di utenti che si affidano a hotspot non affidabili al 100%.
E’ per questo motivo che la VPN è una soluzione perfetta per i tanti gamers online che, connessi perennemente nelle loro sessioni di gioco, sono più vulnerabili a operazioni di hackeraggio. O anche per coloro che usano costantemente i dati della propria carta di credito (su un e-commerce, su una piattaforma di gioco d’azzardo ecc.).
Il concetto di sicurezza e salvaguardia dei propri dati richiama direttamente anche un altro aspetto di grande attualità, quello relativo alla privacy. Usando una VPN è possibile, ad esempio, nascondere facilmente la nostra posizione geografica e a questo punto si ricollegano gli altri utilizzi “tipici” di un Virtual Private Network.
Collegandoci ad una rete VPN è possibile ottenere un IP proveniente da un paese diverso da quello in cui siamo fisicamente. La stragrande maggioranza dei servizi a pagamento consente di scegliere il paese da cui connettersi virtualmente, assegnando così un IP riconducibile a quel paese (se sono in Italia posso navigare usando un IP spagnolo). Va da sé che è relativamente semplice aggirare alcune limitazioni presenti sul web dovute proprio a restrizioni geografiche.
Lasciamo da parte casi che andrebbero approfonditi a parte e di rilevanza diversa (ci riferiamo, ad esempio, alla censura presente in Cina e Iran), e concentriamoci invece su alcuni servizi che sono legati proprio all’aspetto geografico. Ci riferiamo ovviamente a piattaforme di streaming video o audio, l’esempio classico è Netflix.
In questo caso, ad esempio, sappiamo che ogni paese ha un catalogo differente: un utente italiano può quindi usufruire di quello statunitense, francese, inglese ecc. Lo stesso si può dire di Dazn, Hulu e tanti altri servizi simili che spopolano sul web.
Va detto che, sebbene non sia questo lo scopo principale di una rete VPN, la maggior parte degli utenti si affida a questa soluzione proprio per bypassare questi vincoli geografici o, ad esempio, per non lasciare tracce di sé durante sessioni di torrenting.
La scelta sul web è vasta, sono diverse le piattaforme che offrono la possibilità di utilizzare una connessione VPN: il consiglio è quello di usarne una a pagamento (sulla rete sono tante le recensioni che possono orientare l’utente), in quanto quelle gratuite nascondono diverse falle di sicurezza.