Gaming disorder, una nuova e pericolosa patologia
Il gaming disorder è una patologia che si è sviluppata negli ultimi anni. In parole povere, il gaming disorder si manifesta quando non si ha la volontà di smettere di giocare ai videogiochi. Questa ludopatia può portare il malcapitato malato a giocare anche per 16 – 20 ore al giorno ai videogiochi. Qualche anno fa, l’ ONU ha incaricato l’ OMS ad effettuare delle indagini al fine di approfondire il fenomeno. Al termine delle indagini, l’ OMS ha stabilito che sarebbe stato il caso di inserire il gaming disorder all’ interno della lista delle patologie conosciute.
Questo ha scatenato un’ accesa protesta da parte delle software house che producono videogiochi. Queste aziende, già sono costrette a scrivere sopra alle scatole dei giochi il classico avviso che abusarne fa male.
Gaming disorder, le cause
Generalmente, può incappare in questa patologia, quel soggetto che sta vivendo un periodo molto negativo. Le cause scatenanti del gaming disorder possono essere: La fine di un’ importante storia d’ amore, la perdita di un amico caro o qualsiasi avvenimento che possa portare ad uno stato di abbandono.
Le altre cause che possono scatenare questa patologia, sono sicuramente l’ aumento dell’ autostima riuscendo a prevalere nei videogiochi ( questa causa colpisce soprattutto le personalità molto fragili e con una già scarsa vita sociale ). La terza causa può essere la ricerca di un divertimento continuo.
Ultimamente sempre più soggetti ne sono affetti. E uscirne non è per nulla semplice.
Game disorder, cosa può succedere?
I soggetti affetti da gaming disorder generalmente non mangiano cibi sani ma solamente cibi da fast food. Questo per non interrompere il gioco. Il cibo lo ordinano per telefono, oppure incaricano qualcuno per andare a prenderlo.
Addirittura, per non interrompere il gioco, decidono di espletare i propri bisogni fisiologici all’ interno di una bottiglia. Questo comportamento, a lungo andare, genera sicuramente molti problemi personali e fisici. A causa dello stare per molte ore seduti, si possono manifestare delle patologie ossee alla colonna vertebrale. Stesso discorso per la vista. Chi tiene questo stile di vita per parecchi anni, potrebbe avere un determinante abbassamento della vista.
Il non poter uscire di casa, implica l’ essere rinchiusi per sempre, senza avere la possibilità di vedere nessun altro essere umano. Quindi, oltre a perdere il lavoro, a lungo andare si perdono di vista anche tutti i rapporti umani che dovrebbero essere presenti nella vita di chiunque.
Gaming disorder, come curarsi
Per curarsi dal gaming disorder bisogna innanzitutto prendere coscienza di aver sviluppato una patologia grave. Una volta essersene resi conto, bisogna affidarsi alle cure di centri specializzati in questo tipo di patologia. Diciamolo subito: il percorso è lungo e tortuoso. La voglia di giocare ogni tanto si farà sentire ma bisogna resistere per non ricadere nei vecchi errori. Una volta disintossicati, bisognerebbe tenere un atteggiamento diverso nei confronti dei videogiochi e dei problemi della vita in generale. Gli eccessi non sono mai la giusta strada.
Visto il numero crescente di soggetti che vengono colpiti da questa patologia, stanno nascendo sempre maggiori strutture in grado di accogliere questi malati.
Emilio Brocanelli